Fermata Lambrate: East Market. Un pezzo di East London a Milano.
Venerdì, 07 Luglio 2017
Vintage, designer e stilisti in erba: tutto questo e molto di più è l'East Market, l'appuntamento mensile con il mercatino che si tiene a Lambrate, in via Ventura e via Massimiano, ogni mese. Nato come un piccolo mercatino, il fenomeno East Market è letteralmente esploso in poco tempo guadagnando sempre più terreno all'interno del quartiere, contribuendo allo sviluppo della sua identità e territorialità. Gianluca Iovine, organizzatore dell'evento, ci parla dell'evoluzione e ascesa di questo flea market dal gusto industriale.
Da dove deriva il nome East Market?
Nasce dalla connotazione del nostro progetto con i flea market londinesi, che si trovano appunto ad East London.
Perché avete scelto proprio Lambrate come setting per l’East Market?
Come dicevo nella precedente domanda l'ispirazione del progetto East Market arriva dai flea market di East London, e Lambrate è situata a est di Milano oltre ad avere un fascino post industriale tipico dell'East London, dunque era il posto giusto per dare a East Market un'identità forte e riconoscibile.
Com'è stata l’accoglienza da parte del quartiere?
Siamo stati ben accolti nel quartiere perché il grande afflusso di persone fa lavorare anche le attività commerciali limitrofe, oltre a persone della zona che affittano casa durante East Market e tante persone del quartiere che non perdono un'edizione.
Quali sono i criteri con cui selezionate gli artigiani che partecipano alle vostre edizioni?
La ricerca per noi è fondamentale ed è ciò che ci differenzia dai flea market classici. Cerchiamo di inserire sempre prodotti molto particolari, dal vintage ai dischi alle collezioni più strane, il tutto deve avere sempre un fil rouge sia dal punto di vista estetico che commerciale.
“Diamo un po’ i numeri” sull’East Market: quante le edizioni, quanti gli espositori, quanti i partecipanti…?
35 le edizioni, 280 gli espositori per ciascuna edizione... nell'edizione di marzo abbiamo addirittura toccato 20.000 visitatori!
Quanto vi sentite lambratesi voi organizzatori dell’East Market e quanto pensate che l’East Market sia diventato parte integrante del tessuto sociale del quartiere?
Bisognerebbe ammettere che una parte del successo di East Market sia dovuto anche al quartiere di Lambrate che oltre ad accoglierci positivamente, come anticipato nella mia risposta precedente, ci è da subito sembrato il quartiere giusto al momento giusto. In altri anni, forse in altre zone della città, non avremmo contribuito come ora ad ampliare il successo di questa piccola parte di Milano diventata un grande centro per arte, cultura e creatività.
Parliamo dell’East Bar: cosa vi ha portato a scegliere di aprire una postazione fissa, figlia dell’appuntamento mensile con l’East Market?
In realtà East Market Diner nasce come una necessità che con il tempo si è consolidata e successivamente lo ha trasformato in un punto di riferimento per molti clienti ormai affezionati.
Prendendo ispirazione dall'unicità e originalità che East Market offre, il nostro Diner conserva questa tradizione presentandosi con proposte di street food al contempo innovative e originali. Non è una semplice tavola calda dal menu tradizionale, ma una appassionata ricerca di nuovi sapori che provengono dalle cucine di tutto il mondo. Terrei a sottolineare inoltre quanto in breve tempo (la sua apertura risale a ottobre 2016) la risposta positiva da parte del pubblico sia diventata un motore per arricchire questo progetto che a oggi offre ogni settimana nuove esperienze culinarie e iniziative per tutti i palati.
Di voi hanno parlato anche testate importanti come Cosmopolitan e il Corriere della Sera. Pensate che questa risonanza abbia avuto un forte impatto anche sul quartiere nel suo complesso?
La comunicazione è da sempre la base di un progetto che punta alla solidità.
In una società bombardata di notizie e immagini, più comunichi più sarai comunicato. Numerose sono le rassegne stampa, gli spot che giornalmente ci vengono segnalati o che il nostro team recupera e la cosa interessante è che si tratta di testate e lettori di diverso genere. Prendendo in considerazione le due testate nominate nella domanda, queste abbracciano rispettivamente un lettore più modaiolo e trend setter (Cosmopolitan) e un altro con un punto di vista più analitico (Il Corriere della Sera). Paradossalmente East Market è proprio questo: un contenitore che accoglie diverse tipologie di visitatori che possono essere interessati ai singoli prodotti o semplicemente all'atmosfera di attualità che si respira.
Ovviamente questa tipologia di comunicazione (cartacea e digitale) ha fatto in modo che gli spettatori si interessassero non solo all'evento ma anche più in generale al quartiere. L'arrivo e l'apertura di nuove attività creative e non, ne sono state la conseguenza.
Concludiamo con un po’ di progetti per il futuro: dove e come vi vedete fra dieci anni?
Sicuramente le strategie aiutano a far crescere i progetti in modi migliori ma parlare di "dieci anni" credo sia eccessivo ed azzardato. Abbiamo sicuramente novità e contenuti nuovi su cui stiamo lavorando o che sono pronti per essere lanciati, ma sarà il tempo a svelarli.